SERENISSIMAMENTE
Andrea Palladio, Vincenzo Scamozzi, Antonio Gaspari, Girolamo Frigimelica, Giannantonio Selva, Giuseppe Jappelli, autori dei disegni di numerosi giardini e ville della Riviera del Brenta, sono le “archistar” del periodo che va dal tardo cinquecento alla metà del XIX secolo, periodo che ha visto lo svilupparsi di un modello insediativo complementare alla città di Venezia, in quanto legato alla rappresentanza, al prestigio, all’economia agricola, al divertimento e al piacere delle medesime classi dirigenti.
Quella cultura e i suoi rappresentanti hanno realizzato nel corso del tempo un prezioso ambiente fluviale, che può diventare ora un altro modo di conoscere Venezia, oberata da una pressione turistica così opprimente da renderla poco leggibile; infatti gli stessi autori sono presenti a Venezia e nella Riviera del Brenta, basta averne conoscenza e cura delle opere. Il contesto è diverso, ma nella Riviera, oltre all’ambiente fluviale, ci sono i giardini, che sono il patrimonio più facilmente fruibile, in quanto i molti proprietari privati possono consentire visite ad orario prestabilito, mantenendo privacy e ottenendo in cambio una partecipazione ai costi di manutenzione. L’Istituto regionale ville venete sta restaurando la propria sede a villa Venier Contarini, sulla riva sinistra del Brenta a Mira, e questo potrebbe essere un punto di riferimento culturale dei visitatori.
Serve una attività pubblica di coordinamento tramite una unificazione amministrativa, poiché l’attuale Unione dei Comuni Città della Riviera del Brenta non è sufficiente e non comprende Mira, il Comune maggiore.
Un altro ambiente, da sempre complementare a Venezia, è la sua laguna. Grande come la Camargue (comune di Arles- France, circa 500 kmq) e come la stessa Camargue interessata da un porto industriale, la laguna di Venezia è il respiro della città, il luogo dove il mare stempera la sua forza e la sua salinità, creando un ambiente di intensa attività biologica.
Diversamente dalla Camargue, tuttavia, è conosciuta solo dagli amatori con natante.
Esistono zone speciali, quali le casse di colmata B e C, marginamenti chiusi, che non si sa se sono state aperte al libero deflusso delle maree, e la cui evoluzione biologica deve aver subito un carattere specifico.
Esistono valli da pesca, velme, barene, specchi d’acqua e corsi d’acqua sotto vaste bassure, noti solo agli esperti.
Esiste un interessante servizio di trasporto privato (ATN Laguna sud) alcune iniziative del WWF, proprietario di valle Averto, altre da parte del comune di Campagna Lupia, ma non è presente un vero e proprio Centro visitatori, anche in questo caso unificato tra Comuni.
Il Comune di Arles può tutelare e arricchire l’ambiente della Camargue, i Comuni della gronda lagunare nella attuale situazione amministrativa possono solo fare Piani di assetto del territorio.
Share